1. Il motore a scoppio

    AvatarBy Wayle il 24 June 2015
     
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    Avevo 12 anni (di tanti anni fa) quando, seduto sulla tazza da bagno, mi balenò questa riflessione: "dalla data della sua invenzione, 1854 circa, il motore a scoppio non ha subito profonde migliorie. E' un motore a scoppio. Un'attrezzo in cui una miscela di aria e combustibile viene fatta detonare per dare energia ad un lavoro meccanico...".
    La mia riflessione continuava nello stupore che tanti altri "marchingegni", oggetti frutto dell'ingegno dell'uomo, abbiano avuto sorte migliore. Sono stati migliorati, resi più efficenti, semplificati nei componenti, trasformati pur mantenendo la stessa funzione d'utilizzo.
    Il telefono era elettromeccanico ora è elettronico; l'elaboratore funzionava con le valvole, una specie di lampadine, ora l'usiamo come "computer".
    Si coltivano piante fuori dalla terra. Si desalinizza l'acqua per renderla potabile. S'inviano macchine nello spazio per permetterci di comunicare gli uni con gli altri. Ma il motore a scoppio è ancora a scoppio.
    Una contemporanea pubblicità per la promozione di un modello d'auto Toyota, riprende le riflessioni che facevo da giovane.
    Ne sono felice. Felice che le idee non rimangono isolate, che sono condivise, che non sono proprie di un'unica persona.
    Ma allora, perché il motore a scoppio rimane a scoppio? Forse perché non può essere diversamente, forse perché non è possibile evolvere questa idea? Forse non si può fare di meglio?
    Forse non può sfuggire alle leggi della natura.
    Le leggi della natura sono semplici. Sono uguali da sempre, immutabili.
    Gli animali di qualsiasi specie si radunano in branchi per sopravvivere ma solo uno ha diritto ad accoppiarsi e procreare.
    I salmoni scendono i fiumi, vivono in mare, risalgono i fiumi e si riproducono.
    Le proteine di cui tutti gli animali hanno bisogno, dalle cellule semplici a noi umani compresi, ce le prendiamo uccidendo e mangiando altri animali.
    Gli spazi di cui tutti gli animali hanno bisogno per vivere li togliamo, perché anche noi umani siamo animali, con la forza a chi occupa già quegli spazi.
    Queste semplici leggi che regolano la vita, forse impediscono a dover fare a meno del motore a scoppio.
    Forse sì.
    S'incontrano forti resistenze ai cambiamenti.
    Per fare in modo che le cose cambino, occorre fare intendere che si cambierà rendendo più semplici le cose, che si dovrà lottare di meno per ottenerle. La pubblicità usa questa leva per fare muovere le persone a fare delle azioni. Tutto sarà più semplice, tutto sarà più bello, tutto ti appagherà di più. Per farci muovere ci si convince che facendolo potremmo comunque rimanere pigri, che non dovremmo faticare. Bello! Bella immagine. Non dovremmo fare niente, tutto sarà facile. Non dovremmo più combattere per ottenere le cose.
    Ma è così? E' questa la vita?
    Noi sappiamo bene cos'è la vita. Continuiamo a chiedercelo, sperando che qualcuno ci dia una risposta diversa da quella che conosciamo già. Ma la risposta è: "la vita è lotta!".
    Si lotta come spermatozoo per arrivare primo a fecondare l'uovo. Si lotta per ottenere l'attenzione dagli altri. Si lotta per conquistare l'oggetto dei nostri desideri che anche altri desiderano. Si lotta per emergere e far valere il proprio io. Si lotta per mantenere le cose che amiamo. Si lotta in continuazione nella vita. Si lotta per arrivare primi o per non arrivare ultimi. Si lotta per ottenere qualcosa da mangiare quando si ha fame. Si lotta per potersi accoppiare. Da bambini si lotta per farsi ascoltare, facendo i capricci o "puntando i piedi".
    Noi umani facciamo la stessa vita dei salmoni, dei lupi nella foresta, degli insetti e di qualsiasi altro essere vivente.
    Tuttavia siamo più frustrati. Più frustrati di un cervo sconfitto nel combattimento da un rivale per una femmina. Più frustrati di un'ape scacciata da un'arnia.
    Ma perché?
    Perché conosciamo bene le leggi della natura, le conosciamo perché ne facciamo parte, le conosciamo per istinto. Tuttavia non possiamo applicarle.
    Cosa succederebbe se qualcuno lanciasse via il nostro asciugmano che abbiamo disteso sulla sabbia in spiaggia per metterci il proprio. Per istinto facciamo subito questione con l'intruso e saremmo anche disposti ad arrivare alla violenza contro il soppruso dell'invasione del "nostro spazio". Ma non si può. Non possiamo. Le leggi del vivere insieme c'impone a chiamare una terza persona a derimere il problema, in questo caso un bagnino, e a trattenerci dal difendere il nostro spazio "come da leggi della natura".
    Se nostra figlia venisse rapita, non possiamo metterci alla sua ricerca facendo di tutto per trovarla come farebbe mamma leonessa per ritrovare un proprio cucciolo, ma dovremmo chiamare un terzo, in questo caso un poliziotto, ed attendere senza far nulla che risolva il nostro dolore.
    Se un nostro caro fosse gravemente malato, non possiamo stargli vicino cercando di sostenerlo come farebbe un delfino con un suo simile o un cane che leccherebbe le ferite dell'altro, o un qualsiasi altro animale che tenterebbe in ogni modo di sostenere la vita e la sopravvivenza del prorpio simile. Noi dovremmo chiamare un medico che lo curerebbe e che ci coinvolgerebbe solo a sua discrezione.
    Siamo più frustrati perché non possiamo dare sfogo al nostro dolore o alla nostra rabbia. Perché non possiamo fare quello che per istinto ci verrebbe da fare.
    "Ecchè siamo animali?" Qualcuno obietterebbe. Beh! Veramente si, lo siamo. Lo ribadito sino a poco fa. Lo siamo per evoluzione, lo siamo per il modo di nutrirci, lo siamo per come nasciamo e per come moriamo. Ma non lo siamo per come viviamo.
    Lottiamo come i salmoni nei fiumi facendo cose che "dobbiamo fare", che non ci renderanno migliori e ne' ci faranno felici. Viviamo come i lupi nella foresta; uno comanda, mangia il pezzo migliore, sceglie la compagna per accoppiarsi. Agli altri il resto.
    Ci siamo evoluti in milioni di anni dal muoverci su tutti e quattro gli arti al camminare eretti. Abbiamo scoperto, inventato e realizzato come genere umano. Siamo flessibli ed adattabili.
    I coccodrilli sono così da milioni di anni. Si sono fermati ad un punti della loro evoluzione come specie. Anche gli squali lo hanno fatto. Le zanzare e tanti altri generi e specie, dai batteri semplici ad altri organismi più complessi.
    Ma perchè? Perchè cosi erano perfetti. Non c'era bisogno di migliorare per sopravvivere nell'ambiente.
    Ecco perché il motore a scoppio è ancora un marchingegno con una miscela esplosiva che fa movere leve meccaniche. Perchè, nonostante sia frutto dell'ingegno umano è perfetto così. Per migliorarlo occorre fatica, pensiero, teoria e ragionamento. Nulla che valga la pena per cui lottare.
    Chi è appagato non lotta. Chi ha fame lotta.
    Chi ha fame o bisogno, per quanto stanco o stremato, si muove, cerca e fa pur di mangiare o procurarsi ciò che abbisogna.
    Chi è appagato non agisce, non fa, non si cura di nulla.
    La vita è lotta, lotta per ottenere e per difendere. E quando arriva il momento in cui ci si accorge che non si ha più nulla da ottenere e nulla da difendere, la vita è nulla.

    ....

    Edited by Wayle - 28/6/2015, 15:20
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