Avevo 12 anni (di tanti anni fa) quando, seduto sulla tazza da bagno, mi balenò questa riflessione: "dalla data della sua invenzione, 1854 circa, il motore a scoppio non ha subito profonde migliorie. E' un motore a scoppio. Un'attrezzo in cui una miscela di aria e combustibile viene fatta detonare per dare energia ad un lavoro meccanico...".
La mia riflessione continuava nello stupore che tanti altri "marchingegni", oggetti frutto dell'ingegno dell'uomo, abbiano avuto sorte migliore. Sono stati migliorati, resi più efficenti, semplificati nei componenti, trasformati pur mantenendo la stessa funzione d'utilizzo.
Il telefono era elettromeccanico ora è elettronico; l'elaboratore funzionava con le valvole, una specie di lampadine, ora l'usiamo come "computer".
Si coltivano piante fuori dalla terra. Si desalinizza l'acqua per renderla potabile. S'inviano macchine nello spazio per permetterci di comunicare gli uni con gli altri. Ma il motore a scoppio è ancora a scoppio.
Una contemporanea pubblicità per la promozione di un modello d'auto Toyota, riprende le riflessioni che facevo da giovane.
Ne sono felice. Felice che le idee non rimangono isolate, che sono condivise, che non sono proprie di un'unica persona.
Ma allora, perché il motore a scoppio rimane a scoppio? Forse perché non può essere diversamente, forse perché non è possibile evolvere questa idea? Forse non si può fare di meglio?
Forse non può sfuggire alle leggi della natura.
Le leggi della natura sono semplici. Sono uguali da sempre, immutabili.
Gli animali di qualsiasi specie si radunano in branchi per sopravvivere ma solo uno ha diritto ad accoppiarsi e procreare.
I salmoni scendono i fiumi, vivono in mare, risalgono i fiumi e si riproducono.
Le proteine di cui tutti gli animali hanno bisogno, dalle cellule semplici a noi umani compresi, ce le prendiamo uccidendo e mangiando altri animali.
Gli spazi di cui tutti gli animali hanno bisogno per vivere li togliamo, perché anche noi umani siamo animali, con la forza a chi occupa già quegli spazi.
Queste semplici leggi che regolano la vita, forse impediscono a dover fare a meno del motore a scoppio.
Forse sì.
S'incontrano forti resistenze ai cambiamenti.
Per fare in modo che le cose cambino, occorre fare intendere che si cambierà rendendo più semplici le cose, che si dovrà lottare di meno per ottenerle. La pubblicità usa questa leva per fare muovere le persone a fare delle azioni. Tutto sarà più semplice, tutto sarà più bello, tutto ti appagherà di più. Per farci muovere ci si convince che facendolo potremmo comunque rimanere pigri, che non dovremmo faticare. Bello! Bella immagine. Non dovremmo fare niente, tutto sarà facile. Non dovremmo più combattere per ottenere le cose.
Ma è così? E' questa la vita?
Noi sappiamo bene cos'è la vita. Continuiamo a chiedercelo, sperando che qualcuno ci dia una risposta ...
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